Assieme al Neolitico antico a Ceramica Impressa, è indubbiamente il periodo Eneolitico o età del Rame che è meglio documentato nel territorio di Montemiletto sia attraverso materiale da ricognizione sia dagli scavi di  tombe condotto dalla Soprintendenza archeologica. Tuttavia sembrano mancare le fase di passaggio tra il tardo Neolitico e il periodo che vede il primo uso dei metalli (facies di Macchia a Mare/Mulino Sant’Antonio-facies di Piano Conte) (IV Millennio-inizio III Millennio a. C.).

L’industria litica  pur presente (punte di frecce, microliti, elementi di falcetti, macine, ecc.) ed alcune forme ceramiche potrebbero indiziare questa fase cronologica, ma purtroppo sono elementi troppo scarsi che suggeriscono di moltiplicare le indagini in grotte in quanto sembra esisti in questo periodo un culto delle acque e l’uso funerario delle stesse.

Solo per ora Felette  di Torre Le Nocelle, Campo Marino e  Carpino sono da riferire ad un momento arcaico dell’Eneolitico. In questo ultimo sito, saggi di scavo effettuati nel 1998 hanno evidenziati un livello riferibile ad un contesto abitativo con molti resti di incannucciata.

La ceramica è presente anche con grossi contenitori e numerosi sono anche i resti pertinenti all’industria litica, nell’ambito della quale è ben attestata l’ossidiana.

Cultura di Laterza

È però la cultura del tardo eneolitico di Laterza che è ampiamente attestata nel territorio sia sempre a Felette sia nella loc. Orno, a Casale Sant’Angelo, a Casale S. Nicola e a Campo Marino. Tipica è la ceramica di argilla bruno/nerastra con decorazione impressa a fascia orizzontale, a spina di pesce, a zig zag e a file di punti; a volta sono cordoni verticali decorati a tacche. Le anse sono verticali a nastro con caratteristico apice  a forma di bottone cilindrico, appiattito alla sommità.

Tra le forme maggiormente rappresentate sono le scodelle a calotta  o le patere aperte con orlo in parte sopraelevato ed a profilo ondulato. Alcune di queste recano la decorazione sia all’interno che all’esterno.

Tra i reperti rinvenuti a Bosco Lombra, oltre ad elementi forse riconducibili a Laterza, altri sono genericamente eneolitici come la ceramica rusticata con decorazione a squame sovrapposte.

Anche se  l’inumazione collettiva in ipogeo è diffusa in altre regioni, tra cui la Puglia, finora sono state esplorate in Irpinia solo tombe a fossa terranea  (Castel Baronia e Felette di Torre Le Nocelle dove l’indagine condotta dalla Soprintendenza archeologica nel  2007 ha portato in luce 10 sepolture con deposizione del corpo fortemente rannicchiato posto sul fianco destro e un o più vasi  dietro il cranio).