Introduzione alla mostra fotografica

Non vi è alcun dubbio che il materiale raccolto, una vera e propria miniera di informazioni sotto forma di pellicola fotografica, oltre a raccontare la vita quotidiana delle persone e restituire alla nostra comunità immagini di paesaggi ormai perduti, aiuti anche a comprendere le dinamiche interne di un piccolo paese di provincia durante il regime fascista e che partecipa, spesso in modo inconsapevole, alla costruzione di uno Stato totalitario, bellicista e antisemita.
Divulgazione dunque come strumento di conoscenza di luoghi e comprensione di episodi di cui si era persa quasi del tutto la memoria.
La realizzazione della mostra è stata possibile grazie al rinvenimento, avvenuto in modo casuale, di  circa 100 pellicole fotografiche che erano state nascoste in una busta di carta recante la scritta Pubbliche manifestazioni , foglio a sua volta protetto in un frammento di tessuto.
I negativi erano stati occultati, insieme a delle bottiglie di vino, sotto al pavimento della cantina, e cioè nello strato di sabbia silicea usato per realizzare il massetto, al fine di preservarne la loro memoria.

Tutte le immagini sono state recuperate grazie al prezioso interessamento di Bruno Della Porta.