Il lupo era considerato un vero e proprio animale guida.

 

Il simbolismo del lupo presenta un lato distruttivo ed uno costruttivo, associato al concetto di rinascita.
Il lupo, oltre a essere indicato come archetipo delle tenebre è spesso legato a divinità luminose, come Apollo.

"Narra il mito che Apollo si mutò in lupo per sedurre la ninfa Cirene figlia di Ipseo e madre di Aristeo".
Infatti Apollo, definito lukogenès, ossia ‘nato da lupo’, era figlio di Latona la quale, sotto le sembianze di una lupa, proveniva dalle fredde regioni iperboree (o contrade dei lupi, il cui sole era la luna).

Gli Irpini, durante le Guerre Sannitiche, avevano un motto: “Hirpus Harpe Tahè Kyuì” che in lingua osca significa I lupi combattono per la libertà.

Il lupo è fondamentalmente un simbolismo guerriero. Rappresentò la guida per la tribù degli Irpini, il cui nome deriva dalla lingua osca hirpos, che significa lupo.

Secondo Plinio, tre tribù preromane avevano il lupo come simbolo: gli Irpini,  guidati  in un Ver Sacrum (primavera Sacra, il momento in cui i nuovi nati di ogni specie animale, assieme a fanciulle e giovani guerrieri, seguendo gli auspici dei riti sacri, si allontanano dal ceppo originario alla ricerca di nuove terre da colonizzare), proprio da un lupo; la tribù dei Lucani che avrebbe avuto un comandante di nome Lucius, che, appunto, portava il nome del dio lupo Apollo lukeios; la terza tribù è quella degli Irpi-Sorani, la terza popolazione è quella degli Irpi-Sorani, i cui riti si svolgevano sul monte Soratte, a nord di Roma e che furono i fondatori della celebrazione dei Lupercalia, secondo Plutarco riti di purificazione.