Località Verzare - S. Marena

Pochi reperti di ceramica a vernice nera  raccolti durante ricognizioni si riferiscono a sepolture sconvolte o depredate.

Loc. Tompagnili

Il sito non è  lontano del centro storico. Frammenti ceramici di età eneolitica (ceramica embricata) sono verosimilmente riferibili ad un abitato  facies Laterza.

Nella stessa area, si segnalano reperti del periodo romano.

Materiale sporadico:

Va segnalato un elemento di cinturone in bronzo. Si tratta di un’estremità maschio con gancio  originato da una placca a sezione convessa  “a corpo di cicala” striato  con evidenziazione delle elitre striate, desinente a lancetta.

E’ verosimile che appartenga ad un cinturone - elemento tipico del costume sannitico - posto in una sepoltura  in cui questo elemento attesta  l’esigenza di porre in risalto nel rito funebre, il proprio ruolo sociale, fondato su una  gerarchia militare (IV sec. a. C.).

Purtroppo non possediamo altre informazioni edite relative a questo ritrovamento.

 

 

Si deplora la medesima situazione per il rinvenimento casuale della moneta  in argento con leggenda in osco.

Si conservano sul rovescio quattro lettere. Appartiene al gruppo delle monete con leggenda lIRNTHI, la cui area di diffusione è piuttosto limitata alla fascia costiera  della Campania, fatta eccezione dei pochi esemplari rinvenuti a Montecorvino Rovella durante lo scavo di un abitato del IV-III sec. a. C., a Nocera, nei pressi di Castel San Giorgio (Campomanfoli e S. Maria a Castello) e Fratte.

Il volume di emissione è stato verosimilmente assai piccolo e limitato nel tempo (ultimi decenni del IV sec. a. C.). Si possano conteggiare meno di un centinaio di esemplari.

L’originaria ipotesi che la zecca fosse ubicata a Fratte è ormai abbandonata a seguito dei numerosi ritrovamenti avvenuti in Penisola Sorrentina, in particolare nell’area santuariale di Punta della Campanella.

Dei vari frammenti di lucerne romane rinvenuti in zona non è possibile precisare il contesto.