Un capitello a quattro facce in pietra calcarea  con kyma ionico e ovuli  potrebbe appartenere ad un edificio pubblico di epoca tardo ellenistica (seconda metà I sec. a. C.).

Confronti sono possibili con  i capitelli della Palestra Grande di Pompei. Purtroppo  l’esemplare è oggi scomparso (sembra sia stato venduto ad un antiquario) e  l’indicazione del ritrovamento è assai generica  (loc. S. Stefano, Montaperto).

Va però  segnalata la presenza  di due capitelli riutilizzati nella Basilica di Prata di Principato Ultra, poco distante da Montaperto. Sono assai simili all’esemplare sopra descritto. Un’indagine accurata permetterebbe di confermare  o escludere la loro appartenenza ad un medesimo edificio.

In loc. S. Stefano di Montaperto (via S. Antonio), proviene inoltre un elemento riferibile ad un monumento funerario in pietra calcarea locale con bassorilievo (metopa con raffigurazione di un elefante).

Potrebbe trattarsi di un simbolo legionario, verosimilmente della Legio V Alaudae, una delle legioni galliche di Cesare che combatte a Tapso contro Pompeo. Gli elefanti schierati  nella battaglia portarono lo scompiglio tra i suoi soldati e divennero simbolo della vittoria e insegna della legione.

Non lontano da S. Stefano, in località Case dello Iacono, provengono diversi frammenti riferibili a vasellame da mensa e mattoni di epoca romana. mettere metopa con elefante.