E’ stata segnalata la presenza di tombe di epoca sannitica da cui si sono rinvenuti in passato reperti ceramici a vernice nera; nella stessa zona è attesta la provenienza di una moneta romana imperiale nonché di reperti archeologici di epoca altomedievale, tra cui frammenti decorati con bande rosse larghe e coppette invetriate.
La ceramica a bande si riferisce prevalentemente a boccali, mentre la ceramica invetriata dipinta in bruno con motivo a croce al centro del fondo trova ampi confronti in tutta la Campania. E’ presente anche la ceramica invetriata dipinta in bruno e in verde.
I prodotti ceramici con rivestimento piombifero arricchito dall’uso degli ossidi coloranti quali il bruno manganese ed il verde ramina trova conferma in Sicilia ed in Italia meridionale a partire del XII sec.
L’impiego contemporaneo dei due colori è precocemente usato in Sicilia già nel XI sec., affermandosi nel secolo successiva con la ceramica detta “siculo-normanna”.
In Campania, alcuni rinvenimenti di ceramica in bruno e verde (XII sec.) provengono dal contesto napoletano di largo S. Aniello. Ma il nucleo più consistente proviene dal Castello normanno di Salerno.