Iscrizione inedita oggi conservata a Montemiletto nel chiostro del palazzo municipale.

Seppius
Maximus, q(ui)vicsit
annis LIIII, m(ensibus) VII; Valeria Ien-
uaria coiugi, cum quem vicsit an(nis) XX[-].

 

Il timpano di calcare locale faceva parte in origine di un monumento funerario, poi probabilmente reimpiegato per l’iscrizione funeraria di Seppius.
Lettere incise in modo irregolare su una superficie molto scabra.
G. Camodeca rileva numerosi errori di lingua: lin. 2: vicsit; lin. 4: cum quem, vicsit Ienuaria per Ianuaria; lin. 4: coiugi per coniugi; cum quem. Ipotizza che gli anni di matrimonio siano molto probabilmente XX[X] o XX[V]. Seppius Maximus, morto all’età di 54 anni, sarebbe stato sposato 25 o 30 anni con Valeria Ienuaria.
Il gentilizio d’origine osca Seppius è molto diffuso a Benevento e in generale in Irpinia dall’età repubblicana fino al tardo III secolo d.C.
L’iscrizione non è però precedente al III secolo.
La proveniente è imprecisa, ma verosimilmente da Montemiletto o delle vicinanze.