La chiesa madre, sotto il titolo del SS. Rosario e di S. Eustachio, è ubicata dentro l’area perimetrale del centro antico ed è stata ricavata riadattando parte delle strutture difensive del castello medioevale.

La torre quadrata, ricostruita su una struttura preesistente in posizione leggermente arretrata rispetto a quella più antica, viene utilizzata come cappella laterale nella quale si conserva la statua di S. Eustachio il protettore di Montaperto.

Che il complesso della chiesa sia parte integrante dell’area del Castello è testimoniato anche dal fatto che è completamente attaccata alla torre Mastio (donjon), ricostruito verosimilmente del periodo normanno svevo e utilizzato come piazzale antistante all’ingresso laterale dell’edificio di culto.

Molte delle notizie storiche e architettoniche di questa chiesa e di altri beni ecclesiastici di Montaperto ci sono pervenute grazie a una raccolta di dati redatti nel 1711 dall’agrimensore arcivescovile  Pietro Antonio Iamarino su commissione del Cardinale Orsini.

Grazie a ciò sappiamo che la chiesa ha subito notevoli modifiche di tipo strutturale come il fatto che dietro all’altare maggiore è stato costruito un nuovo abside a forma di volta tronca.

La parte superiore dell'abside, ovvero la conca  absidale, ha la forma di una semicupola e dal lato della strada è stato ricavato un nuovo ingresso.

Nel suo interno sono custodite molte opere d’arte, come i due dipinti su tela realizzati da Nicola Boraglia agli inizi del 1700 raffiguranti rispettivamente S. Eustachio e S. Sebastiano, mentre la pala d’altare che ritrae la Madonna del S.S. Rosario è opera di Giuseppe Castellano.

Tra le statue lignee risaltano quelle di S. Lucia, di S. Eustachio e di S. Antonio.