La caratteristica predominante di questa area sembra essere la particolare conformazione geografica del luogo, conca chiusa a fondo piano, elevata rispetto ai fiumi Sabato e Calore.

Casale S. Nicola (m. 558 s.l.m) controlla l’area sommitale del valico tra le valli del Sabato e del Calore.

Si può considerare simile la situazione di Casale S. Angelo con un’altitudine di m. 587 s.l.m. in quanto solo la strada moderna divide Casale S. Angelo da Casale S. Nicola.

La caratteristica predominante di questa area sembra essere la particolare conformazione geografica del luogo, conca chiusa a fondo piano, elevata rispetto ai fiumi Sabato e Calore.

Casale S. Nicola (m. 558 s.l.m) controlla l’area sommitale del valico tra le valli del Sabato e del Calore.

Si può considerare simile la situazione di Casale S. Angelo con un’altitudine di m. 587 s.l.m. in quanto solo la strada moderna divide Casale S. Angelo da Casale S. Nicola.

L’area dei ritrovamenti è posta tra i due casali; questa zona di attraversamento verso Pratola Serra si trova a brevissima distanza dal terrazzo di Carpino di Torre le Nocelle.

I lavori di aratura condotti con mezzi meccanici lungo il lato pertinente l’area medio-collinare di Casale S. Nicola, avevano intaccato gli antichi paleosuoli, favorendo in tal modo la messa in luce del materiale ceramico.

Lo sbancamento successivo compiuto a breve distanza ha consentito una più chiara lettura della stratigrafia descritta qui di seguito:
- Al di sopra di un primo substrato di argilla, uno strato di 15 cm. di piccole pomici relative all’eruzione di Mercato (circa 7900 B.P.);
- Al tetto, uno strato di 60 cm. di terreno scuro e umificato ha restituito la ceramica d’impasto protostorica;
- Questo paleosuolo è ricoperto da uno strato di circa 30 cm. di piroclastici riferibili all’eruzione pliniana delle “Pomici di Avellino”, che hanno completamente sigillato il suolo antico.

Seguono vari strati sterili coperti da un livello di 15 cm di cinerite relative verosimilmente all’eruzione di Pollena, copre il tutto una spessa coltre di terreno di colore marrone chiaro, contenente materiale ceramico tornito di età romana e alto-medievale.

I reperti del livello inferiore potrebbero riferirsi ad un villaggio della cultura di Laterza, anche se alcuni
frammenti di potrebbe suggerire una fase precedente (Diana?).

Oltre ad alcuni strumenti litici (cuspide di freccia con lavorazione bifacciale e con alette laterali; microlama trapezoidale) sono vari frammenti recanti tracce di incannucciatura a riferire all’intonaco di capanne.

I frammenti di scodelle d’ impasto più o meno fine con decorazione, con fascia orizzontale marginata campita a tratteggio obliquo, con fascia campita a chevrons o con tre fasce orizzontali sovrapposte marginate e campite a reticolo, di olle con corpo arrotondato e decorate esternamente con l’applicazione di cordoni plastici impressi con ditate, a squame o scaglie (embricata), riconducono alla facies di Laterza.

Altri reperti sembrano appartenere al bronzo antico-facies de Palma Campania. Casale S. Nicola e S. Angelo, ancora troppo poco documentati, ma che costituiscono forse un unico grande insediamento, ricalca in parte la situazione del vicino sito di Orno.

Materiale sporadico (Ceramica a v.n) proviene da una necropoli sannitica e romana con tombe sconvolte dall’area di Casale S. Nicola.

Pure da Casale S. Nicola è considerata provenire una statuetta in bronzo di epoca sannitica (oggi in coll. privata) raffigurante un offerente.

Ovviamente la statuetta potrebbe riferirsi ad un santuario di epoca sannitica. Tuttavia, il manufatto è piuttosto sorprendente in quanto non ha nulla in comune con la produzione italica nota.

Se non vogliamo ipotizzare che si tratti di un falso, si potrebbe trattare di una produzione locale altrimenti sconosciuta. Il confronto con il bronzetto femminile di Bucchianico, oggi al Museo archeologico di Chieti, non risulta proprio soddisfacente.

Le aree dei Casali e la conca di Pastena hanno anche restituito ceramica dipinta a bande rosse riferibile ad un corredo di una tomba medievale (X-XII sec.) e ceramica di protomaiolica (XIII sec. ).